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- Nov 3, 2021
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Nome: Andrea
Cognome: Pallante
Data di nascita: 11 Marzo 1989
Luogo di nascita: Policlinico Casilino (Roma)
Statura: 1,76 m
Peso: 86 kg
Colore occhi: Ambrato cangiante castano
Colore capelli: Rosso (tinti) Castano (naturali)
Segni particolari: Cicatrici e Bruciature inferte ed autoinferte su tutto il corpo tranne la faccia
Titolo di studio: Perito elettronico
Titolo universitario: Antropologia Cristiana
Titoli & Meriti: Brevetto di pronto soccorso e soccorritore 118
Carattere: amichevole, caparbio, insicuro,finto-donnaiolo (ha amato una sola donna in tutta la sua vita e le è stata tolta duramente, ancora convive con questa cosa)
Biografia: Andrea nasce da padre italiano e madre svedese a Roma nel Policlinico Casilino l 11 marzo del 1989. Padre elettricista e mamma impiegata fin da subito hanno impartito al giovane Andrea una disciplina quasi esemplare, visto che essendo il primogenito di due fratelli, porterà questo fardello fino alla sua maturità. Essere primogenito era una responsabilità ma anche un peso per lui, visto che era costretto causa orari estenuanti di lavoro dei suoi genitori a sostituirsi a loro nell'educazione del fratello minore, cosa che rendeva fieri i suoi genitori; d'altro canto il lato negativo della medaglia era che qualsiasi problematica creasse il fratellino , ne era incolpato lui... Questo durante gli anni ha portato il giovane Andrea a responsabilizzarsi e farsi delle " spalle larghe ", spalle che spesso venivano usate dai suoi amici come valvola di sfogo. Andrea era quel amico su cui contare nelle difficoltà , questo Andrea lo aveva capito e sviluppa così una certa empatia verso il bisognoso e la necessità di fare qualcosa.
La dottrina religiosa impartitagli dai nonni bigotti lo porta a pensare che la sua empatia verso il bisognoso sia una vocazione, vocazione che lui accoglie con la scelta del Seminario finite le superiori. A 19 anni entra in seminario e durante quei 7 anni, si palesa tutto il suo voler aiutare e cambiare le cose. A 25 anni il giovane Don Andrea armato della sua forte convinzione, e del suo rosario coglie l'occasione di partire come missionario in Bolivia. La Chiesa gli affida una parrocchia di frontiera , l'ultimo baluardo che si interpone tra la gente e la religione e politica del narcostato. Durante quei 4 anni di servizio apprende il vero significato del termine Povertà, visto il suo doversi mettere come scudo tra il popolo e il CARTELLO " L' ALMA DEL SENIOR " che reclutava persone promettendogli fame soldi e potere. In quel periodo ha capito anche pagandone le spese sul suo corpo che spesso non si può ragionare per assoluti: la vita non è tutta bianca o nera, ma una infinità varietà di grigi.In quel grigio il prete ha imparato anche l'utilizzo della forza e delle armi per difendersi, e se non fosse per la morale che lo blocca è anche un discreto tiratore.
Il 7 agosto 2017, il Narcotraffico viene a bussare con le armi all'umile chiesuola: il prete è fastidioso per il Cartello, salva le persone da possibile futuro come portadroga. Durante l'occasione di una festa patronale, il braccio armato irrompe alla festa trucidando la comunità e facendo ricadere tutte le colpe sul giovane prete: Don Andrea deve sparire. Il prete alla vista di quella carneficina, inizia ad autoflagellarsi con il rosario, tante frustate quante le persone morte, allo spaccarsi del rosario nella punizione corporale, Andrea perde tutti i buoni propositi e dopo aver lasciato una cassetta alla polizia con le sue scuse e le sue spiegazioni che lo andavano a discolpare del massacro, imbracciando il suo fedele fucile da caccia, servitore della sua difesa in quei 4 anni, decide di farsi Giustizia da solo. " El Goel" il vendicatore , questo è il nomigliolo affibbiato ad Andrea da quelle poche persone che sono sopravvissuti ed ora lo temono, o da chi è a conoscenza dei fatti che seguirono quella retata solitaria del solitario giustiziere.
La Chiesa ed il Papa richiamano il prete impazzito a Roma, Andrea in udienza preferisce portare a sua difesa dei fatti le cicatrici subite durante quei duri anni in Bolivia, strappa la tonaca che una volta pensava fosse segno di intangibilità e brucia il suo colletto. Don Andrea,per quanto ama la sua divisa, vedendo la non presa di posizione della Chiesa a sua difesa ma pensi in sua accusa,preferisce abbandonare la vita clericale e dedicarsi alla sua giustizia.
Prendendo il volo per Los Santos , decide di reinventarsi senza dimenticare tutta la vita che aveva passato, a 32 anni è duro doversi mettere in gioco ma seguendo i suoi ideali decide di farsi la schiena.
Falegname,elettricista,agricoltore,pompiere,portavalori,minatore,paninaro prova un po' di tutto nella sua nuova vita, ma c'è sempre quel senso di amarezza e di vuoto che lo accompagna. Facendo memoria sei suoi principi morali ed etici, pensa che la scelta di proseguire sulla retta via e sulla via della Giustizia,sposi la sua giusta causa nel dipartimento di polizia della città,si arruola durante la chiamata alle armi da parte della città e da allora cerca di fare il massimo per costituire una rete di amicizie e conoscenze per dimenticare il passato e tenere nascosto il suo lato oscuro, ma il suo lato oscuro è come un vulcano e quando erutta crea danni, prendendosi una settimana di allontanamento da lavoro per errata condotta, confrontandosi con alcuni suoi colleghi e con la gente che capitava in centrale in cerca di informazioni, capisce che quello è davvero il posto che fa per lui, difendere le persone dal male che imperversa nella città e nel frattempo aiutare i bisognosi.
" Estoti parati " il suo nuovo motto
Punti di forza del personaggio ( sempre se si posso richiedere )
-Una più rapida curata dei colleghi o dei relativi malviventi che arresta,
-Un leggero nofear consentito visto le esperienze che ha subito.
Qualora non si possa avere va bene anche essere trattato come normale cittadino.
Cognome: Pallante
Data di nascita: 11 Marzo 1989
Luogo di nascita: Policlinico Casilino (Roma)
Statura: 1,76 m
Peso: 86 kg
Colore occhi: Ambrato cangiante castano
Colore capelli: Rosso (tinti) Castano (naturali)
Segni particolari: Cicatrici e Bruciature inferte ed autoinferte su tutto il corpo tranne la faccia
Titolo di studio: Perito elettronico
Titolo universitario: Antropologia Cristiana
Titoli & Meriti: Brevetto di pronto soccorso e soccorritore 118
Carattere: amichevole, caparbio, insicuro,finto-donnaiolo (ha amato una sola donna in tutta la sua vita e le è stata tolta duramente, ancora convive con questa cosa)
Biografia: Andrea nasce da padre italiano e madre svedese a Roma nel Policlinico Casilino l 11 marzo del 1989. Padre elettricista e mamma impiegata fin da subito hanno impartito al giovane Andrea una disciplina quasi esemplare, visto che essendo il primogenito di due fratelli, porterà questo fardello fino alla sua maturità. Essere primogenito era una responsabilità ma anche un peso per lui, visto che era costretto causa orari estenuanti di lavoro dei suoi genitori a sostituirsi a loro nell'educazione del fratello minore, cosa che rendeva fieri i suoi genitori; d'altro canto il lato negativo della medaglia era che qualsiasi problematica creasse il fratellino , ne era incolpato lui... Questo durante gli anni ha portato il giovane Andrea a responsabilizzarsi e farsi delle " spalle larghe ", spalle che spesso venivano usate dai suoi amici come valvola di sfogo. Andrea era quel amico su cui contare nelle difficoltà , questo Andrea lo aveva capito e sviluppa così una certa empatia verso il bisognoso e la necessità di fare qualcosa.
La dottrina religiosa impartitagli dai nonni bigotti lo porta a pensare che la sua empatia verso il bisognoso sia una vocazione, vocazione che lui accoglie con la scelta del Seminario finite le superiori. A 19 anni entra in seminario e durante quei 7 anni, si palesa tutto il suo voler aiutare e cambiare le cose. A 25 anni il giovane Don Andrea armato della sua forte convinzione, e del suo rosario coglie l'occasione di partire come missionario in Bolivia. La Chiesa gli affida una parrocchia di frontiera , l'ultimo baluardo che si interpone tra la gente e la religione e politica del narcostato. Durante quei 4 anni di servizio apprende il vero significato del termine Povertà, visto il suo doversi mettere come scudo tra il popolo e il CARTELLO " L' ALMA DEL SENIOR " che reclutava persone promettendogli fame soldi e potere. In quel periodo ha capito anche pagandone le spese sul suo corpo che spesso non si può ragionare per assoluti: la vita non è tutta bianca o nera, ma una infinità varietà di grigi.In quel grigio il prete ha imparato anche l'utilizzo della forza e delle armi per difendersi, e se non fosse per la morale che lo blocca è anche un discreto tiratore.
Il 7 agosto 2017, il Narcotraffico viene a bussare con le armi all'umile chiesuola: il prete è fastidioso per il Cartello, salva le persone da possibile futuro come portadroga. Durante l'occasione di una festa patronale, il braccio armato irrompe alla festa trucidando la comunità e facendo ricadere tutte le colpe sul giovane prete: Don Andrea deve sparire. Il prete alla vista di quella carneficina, inizia ad autoflagellarsi con il rosario, tante frustate quante le persone morte, allo spaccarsi del rosario nella punizione corporale, Andrea perde tutti i buoni propositi e dopo aver lasciato una cassetta alla polizia con le sue scuse e le sue spiegazioni che lo andavano a discolpare del massacro, imbracciando il suo fedele fucile da caccia, servitore della sua difesa in quei 4 anni, decide di farsi Giustizia da solo. " El Goel" il vendicatore , questo è il nomigliolo affibbiato ad Andrea da quelle poche persone che sono sopravvissuti ed ora lo temono, o da chi è a conoscenza dei fatti che seguirono quella retata solitaria del solitario giustiziere.
La Chiesa ed il Papa richiamano il prete impazzito a Roma, Andrea in udienza preferisce portare a sua difesa dei fatti le cicatrici subite durante quei duri anni in Bolivia, strappa la tonaca che una volta pensava fosse segno di intangibilità e brucia il suo colletto. Don Andrea,per quanto ama la sua divisa, vedendo la non presa di posizione della Chiesa a sua difesa ma pensi in sua accusa,preferisce abbandonare la vita clericale e dedicarsi alla sua giustizia.
Prendendo il volo per Los Santos , decide di reinventarsi senza dimenticare tutta la vita che aveva passato, a 32 anni è duro doversi mettere in gioco ma seguendo i suoi ideali decide di farsi la schiena.
Falegname,elettricista,agricoltore,pompiere,portavalori,minatore,paninaro prova un po' di tutto nella sua nuova vita, ma c'è sempre quel senso di amarezza e di vuoto che lo accompagna. Facendo memoria sei suoi principi morali ed etici, pensa che la scelta di proseguire sulla retta via e sulla via della Giustizia,sposi la sua giusta causa nel dipartimento di polizia della città,si arruola durante la chiamata alle armi da parte della città e da allora cerca di fare il massimo per costituire una rete di amicizie e conoscenze per dimenticare il passato e tenere nascosto il suo lato oscuro, ma il suo lato oscuro è come un vulcano e quando erutta crea danni, prendendosi una settimana di allontanamento da lavoro per errata condotta, confrontandosi con alcuni suoi colleghi e con la gente che capitava in centrale in cerca di informazioni, capisce che quello è davvero il posto che fa per lui, difendere le persone dal male che imperversa nella città e nel frattempo aiutare i bisognosi.
" Estoti parati " il suo nuovo motto
Punti di forza del personaggio ( sempre se si posso richiedere )
-Una più rapida curata dei colleghi o dei relativi malviventi che arresta,
-Un leggero nofear consentito visto le esperienze che ha subito.
Qualora non si possa avere va bene anche essere trattato come normale cittadino.